Viaggiare. Quaeris ha analizzato le motivazioni che portano gli italiani a viaggiare e non e ha voluto esplorare quali saranno le tendenze per l’anno 2016.

 

La ricerca condotta da Quaeris ha analizzato l’opinione di un campione di 303 soggetti maggiorenni che risiedono in Italia.

 

Nel 2015 possiamo rilevare come la tendenza della metà degli intervistati sia stata caratterizzata da una media di due viaggi durante il corso dell’anno. La propensione al viaggio è inversamente proporzionale all’età: sono infatti i giovani i più propensi a viaggiare compiendo anche tre/quattro viaggi all’anno, al contrario degli ultra sessantenni che si limitano ad un solo viaggio.

 

I motivi che hanno spinto gli italiani a intraprendere uno o più viaggi nel 2015 sono principalmente due: andare a trovare amici e parenti (30,6%) e rilassarsi (28,6%); per contro, la principale motivazione che ha portato gli intervistati a rinunciare a viaggiare è la mancanza di risorse economiche da investire in questo senso (ben 60,2% dei non viaggiatori adduce questa motivazione).

 

La previsione per il nuovo anno vede in lieve calo la percentuale di chi pensa di viaggiare (49,3% contro il 55,1%) e si irrobustiscono le tendenze del 2015: ancora una volta, gli intervistati giovani si confermano viaggiatori contro una sempre maggior riluttanza da parte della classe over 65enni (quasi al 96%).

 

Le mete più gettonate tra gli intervistati sono montagna (50,3%) e mare (49,5%), seguite dalle escursioni tra città extraeuropee ed europee.

 

La voce prevalente che guida il desiderio di vacanza è il relax, seguito dall’occasione di passare del tempo di qualità con la famiglia e gli amici. È forte, ma meno importante, la vacanza come scoperta di nuove avventure e fa capolino, ma abbastanza timidamente e soprattutto nella fascia di età dei over 65enni, la motivazione del non viaggiare legata alla minaccia del terrorismo, soprattutto in seguito agli ultimi attentati terroristici.

 

Riportiamo qui di sotto il report dell’indagine.

 

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