Impegno cattolico in politica. In occasione dei Cenacoli culturali promossi dalla Fondazione Ispirazione, Quaeris ha condotto una ricerca tra gli abitanti della Marca per comprendere come sia percepito il legame tra fede cattolica ed impegno politico nella società locale.

Agli intervistati è stato chiesto di esprimere la propria opinione su importanti issues del rapporto tra partecipazione politica e professione della fede, quali il grado di rappresentatività del mondo cattolico in politica, la capacità di alcuni partiti italiani di valorizzarne in modo adeguato i valori, se e quanto questi poi vengano realmente espressi all’interno delle proposte politiche, in che misura vi sia coerenza d’azione e capacità di dare buona testimonianza del messaggio evangelico da parte di chi fa politica e si confessa tale e, da ultimo, se si ritiene opportuna l’esistenza di un partito unitario a rappresentanza del mondo cattolico.

Rispetto alla prima dimensione, ovvero in che misura l’identità ed i valori cattolici sono rappresentati nell’attuale panorama partitico italiano, il campione sondato ha ritenuto per il 26,3% che tale rappresentanza sia adeguata, mentre il 73,3% l’ha valutata “poco” o “per niente” adeguata. I pareri maggiormente negativi sono stati dati dalle donne, che ritengono complessivamente non adeguata la rappresentanza dei valori cattolici (74,5%) e dai 25-34enni, che la ritengono molto o abbastanza adeguata solamente nel 20,0% dei casi. Il 60,9% degli intervistati ritiene che i cattolici oggi non riescano ad essere protagonisti all’interno dei partiti.

Il 37,7% del campione ritiene invece che sia dato spazio a questa componente: il 5,6% di questi afferma che alcuni partiti rappresentino adeguatamente i valori cristiani, mentre il 32,1% ritiene che si potrebbe fare di più perché le posizioni dei cattolici emergano maggiormente. Questa incapacità di distinguersi delle rappresentanze cattoliche è segnalata trasversalmente da uomini e donne, mentre un’analisi per classi di età ci rivela un maggiore scetticismo (con il 68,7% di risposte negative) da parte dei 45-54enni.

A giudizio dei rispondenti, i cattolici attualmente impegnati in politica (sia a livello locale che nazionale) non sono stati finora capaci di trasporre i valori religiosi all’interno delle proprie proposte: l’80,6% ha definito insufficiente tale capacità, mentre solamente 2 intervistati su 10 la valutano positivamente. L’inadeguatezza a rendere concreti sul piano politico i propri valori religiosi è segnalata soprattutto dalle donne (81,5% come somma delle risposte Poco e Per niente) e dalle persone più giovani (il 93,7% degli under 24 e l’86,7 dei 25-34enni come somma delle risposte Poco e Per niente). L’incoerenza tra i principi della propria fede religiosa e gli stili di vita di chi, da cattolico, si impegna in politica è una delle criticità maggiormente rilevate dall’indagine. Ben l’88,1% del campione ritiene che i politici cattolici non diano buona testimonianza con la loro condotta di vita quotidiana, sia essa pubblica che privata: tale convinzione è più radicata nelle donne (93,7%) nei giovani under 25 (87,5%). Alla domanda “A Suo parere, sarebbe più efficace l’azione dei cattolici in politica se fosse espressa unitariamente in un unico partito?” gli intervistati si sono espressi in maniera leggermente a favore del no (53,9%), mentre si è dichiarato favorevole alla proposta il 40,7%; il 5,4% non è stato capace di esprimere un giudizio in merito. Più indecise sull’ipotesi di un partito cattolico sono le donne (9,1%), nettamente contrari i 18-24enni (con il 68,8% di risposte negative), a favore soprattutto gli over 65 (47,7%).

PDF Sondaggio Quaeris_Cattolici in politica