Questa settimana Quaeris presenta un sondaggio sul tema della tecnologia, che cerca di comprendere quale sia l’importanza che gli italiani attribuiscono alla ricerca scientifica e quale rapporto abbiano con le innovazioni tecnologiche.

In quali ambiti secondo gli italiani bisognerebbe concentrare gli investimenti in ricerca scientifica e sviluppo? Al primo posto si colloca il settore della medicina e salute che trova maggior apprezzamento tra le femmine, la popolazione adulta ed anziana ed i residenti nel Nordest d’Italia. Segue al secondo posto il campo delle scienze ambientali che trova maggior sostegno tra i maschi, i giovani (18-24enni) e coloro che abitano nella parte Nord occidentale d’Italia. Chiudono questa classifica, con percentuali molto distaccate, i settori delle scienze chimiche, scienze della vita, scienze sociali ed informatica-automazione.

Appurato il fatto che la totalità degli intervistati si dichiara totalmente convinta del fatto che la ricerca influisce nel migliorare la qualità della vita, è elevata anche la percentuale di chi ritiene che la ricerca possa incidere nell’arricchire l’immagine nazionale. Un residuale 13,0% invece non crede che tale sviluppo possa fornire benefici positivi per l’economia del nostro Paese: tale convinzione è diffusa maggiormente tra le femmine, gli over 65 anni ed i residenti nel Sud d’Italia. Il 64,4% degli intervistati ritiene che le tecnologie siano utili e dichiara di saperle utilizzare: tra questi è maggiore la percentuale di maschi, under 34 anni e residenti nel Nordovest. Coloro che invece ritengono che esse complichino eccessivamente la nostra vita si attestano sul valore del 22,0%: tra questi è più alta la percentuale di femmine, di over 65 anni e di abitanti del Nordest. Non è trascurabile la percentuale di chi dichiara di ritenere utili le tecnologie ma di non saperne usufruire (12,7%), mentre solo lo 0,9% non le considera funzionali ai propri fini in quanto non sa o non vuole imparare ad utilizzarle. Abbiamo poi chiesto agli intervistati di esprimere il loro grado di accordo rispetto ad alcune affermazioni relative al loro rapporto con le nuove tecnologie: trova ampio consenso l’idea che oggigiorno sia molto difficile vivere senza di esse (media su una scala da 1 a 10: 8,12) così come è molto condiviso il fatto che esse permettano in particolare di risparmiare tempo (media: 8,08).

Trovano meno accordo invece le affermazioni relative all’influenza che esse hanno sui rapporti sociali: è condivisa solo in parte dal nostro campione l’idea che le nuove tecnologie permettano un maggior controllo sulle persone (6,55) e che rafforzino i legami (6,54). Per quanto riguarda poi gli stili di consumo, pochi all’interno del campione (media: 5,53) dichiarano di essere sempre all’avanguardia e di comprare per quanto possibile gli ultimi modelli delle nuove tecnologie. Volendo analizzare maggiormente nel dettaglio queste evidenze della ricerca, possiamo osservare che le affermazioni sopracitate, nelle quali è evidente la forte influenza delle tecnologie nella vita quotidiana, risultano essere maggiormente condivise dai maschi e dai residenti nel Nordovest d’Italia, tranne nel caso della dichiarazione relativa al maggior controllo sulle persone che esercita la tecnologia, la quale è maggiormente condivisa dagli intervistati del Nordest.

Dal punto di vista dell’età nella maggioranza dei casi abbiamo una spaccatura a metà del campione: le affermazioni sono maggiormente condivise dai più giovani (under 44 anni), tranne nel caso della dichiarazione relativa al fatto che è difficile oggigiorno vivere senza tecnologie, maggiormente condivisa dai 45-54enni. Ciò fa trasparire una generale diffidenza verso le nuove tecnologie da parte degli intervistati più anziani viziata forse dal fatto di non sapere utilizzare i nuovi strumenti a disposizione. Emerge un quadro piuttosto chiaro delle ambivalenze legate alla tecnologia: se da una parte se ne riconosce l’importanza ed anzi potremmo dire la sua necessità sociale, dall’altra se ne rivela l’eccessiva invadenza che a volte può metterne in evidenza il lato oscuro (ad esempio la possibilità che si allentino i rapporti sociali fisici a favore di quelli sviluppati in internet).

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