INDAGINE QUAERIS: Quaeris ha identificato un gruppo di esperti per sondare le loro opinioni su temi di interesse generale. In questo primo appuntamento li abbiamo invitati a parlare dello sviluppo economico.

Quaeris, nell’ottica dell’osservazione costante dei cambiamenti della società, vuole rendere sempre più completo il suo modello di analisi: è per questo che, accanto ai classici sondaggi demoscopici, abbiamo deciso di affiancare ricerche rivolte a testimoni privilegiati della società italiana. Abbiamo quindi creato il Panel Quaeris per sondare l’opinione di un gruppo di rappresentanti della società civile in grado di esprimere autorevoli pareri in merito ad argomenti di interesse.

Al nostro primo invito hanno risposto 40 esperti di tutti i settori (economia, politica, istruzione, cultura etc.) i quali si sono espressi su vari temi relativi alla attuale situazione socio – economica italiana.

I risultati della prima “consultazione” saranno da oggi presentati in tre momenti distinti, essendo numerosi e diversi tra loro i temi affrontati.

In questa prima presentazione delle evidenze emerse, parliamo dello sviluppo economico in Italia, tema caldo in un momento difficile come quello che stiamo attraversando. E a tal proposito, abbiamo interrogato i nostri testimoni privilegiati sugli scenari che ci aspettano nel futuro: secondo il 30,2% di essi l’andamento dell’economia italiana nel corso del 2014 migliorerà, mentre per la metà (49,7%) rimarrà uguale. È elevata la quota di chi è scettico sul futuro della nostra economia, il 20,1% degli intervistati sostiene che vi sarà un peggioramento. Ma cosa frena lo sviluppo economico? Tra gli intervistati non vi è dubbio: è il costo del lavoro lo scoglio più grande (57,5%), seguito poi dalla burocrazia (47,4%), dall’inefficienza della pubblica amministrazione (42,6%) e dalla qualità della classe politica italiana (37,5%). Si individua il principale freno dunque negli aspetti istituzionali che da un lato bloccano le possibilità di essere competitivi (il costo del lavoro) e dall’altro generano un circolo vizioso di immobilità (burocrazia ed inefficienza della pubblica amministrazione). Meno peso viene attribuito alle cause esterne quali la concorrenza dei Paesi emergenti e la mancanza di una politica economica europea.

E quali dovrebbero essere le priorità del governo per far in modo di migliorare la situazione? Secondo il 65,1% degli intervistati bisogna operare una riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro, a conferma del dato precedente che riconosce un eccessivo costo del lavoro.

A seguire il 47,5% ritiene che sia necessario rilanciare lo sviluppo economico mediante adeguate strategie ed il 42,5% mette come priorità il mondo del lavoro, evidenziando la necessità di attuare politiche di sostegno all’occupazione, soprattutto quella giovanile. Tra gli aspetti meno prioritari si citano la riforma elettorale (27,5%) e quella della giustizia (20,1%).

PDF Sondaggio Quaeris_Spesa pubblica

GUARDA SIMONE GASPARINI, COLLABORATORE DI QUAERIS, CHE ILLUSTRA I DATI IN QUESTO BREVE VIDEO:

Simone Gasparini , 43 anni, consulente finanziario. Dopo aver maturato venti anni di esperienza bancaria, ad aprile 2012 decide di passare alla libera professione per dedicare la propria esperienza al servizio della clientela aziendale e privata.