Quaeris ha voluto esplorare il rapporto degli italiani con il luogo nel quale abitano: questa ricerca coinvolge un campione composto da 500 soggetti residenti in Italia e stratificato per sesso ed età.

Abbiamo chiesto agli intervistati quali siano le qualità ed i difetti che individuano nelle città in cui vivono, invitandoli inoltre ad esprimersi a riguardo del luogo ideale in cui abitare e degli interventi da apportare al proprio comune di residenza per renderlo maggiormente piacevole.

Per quanto riguarda la valutazione della città in cui vivono, all’interno del nostro campione l’aggettivo che presenta il valore medio più alto è “caotica” (media del 8,13 in una scala da 1 a 10); questo aspetto fa emergere la frenesia della città a cui però è associata anche l’idea della dinamicità (media del 7,82) e la presenza di molti stimoli (media del 7,22).

D’altro canto, dalle opinioni dei nostri intervistati, si evidenzia la carenza di sicurezza della città (media del 6,36) per la quale, come si vedrà in seguito, gli intervistati chiedono soluzioni appropriate.
Per tutte le qualità indicate, la media è maggiore nel caso dei maschi e dei 45 – 54enni (ad unica esclusione dell’aggettivo “sicura” il cui valore è maggiore per quanto riguarda i 18-24enni).

A livello territoriale si evidenziano invece differenze interessanti: la città è caotica e stimolante maggiormente per i residenti nel Centro Italia, dinamica per gli intervistati settentrionali e sicura per coloro che abitano nel Nordest e nel Sud d’Italia.

La migliore qualità riconosciuta al luogo di residenza è la bellezza, in particolare quella del centro storico, che distacca, con un valore del 51,3%, in modo evidente gli altri aspetti: la stabilità economica (15,6%), il carattere degli abitanti (12,8%) ed il livello dell’offerta culturale (9,2%).

Il valore estetico della città è maggiormente riconosciuto dai 25-34enni e dai residenti nel Centro e nel Sud Italia. L’aspetto economico è più sottolineato dalle femmine, dai 35 – 54 enni e dagli intervistati del Nord. Il carattere degli abitanti è maggiormente importante invece per i maschi e gli over 55 anni, mentre non lo è quasi per nulla per i residenti a Nordest.

Il limite più grande per gli sviluppi della città di residenza è l’inefficienza della pubblica amministrazione secondo il 33,8%: tale percentuale è maggiore tra i maschi, gli over 65 anni ed i residenti a Nord.

Un altro grande limite è quello relativo alla mancanza di collaborazione tra i soggetti locali, maggiormente evidenziato dagli uomini, dai 45-64enni e da chi vive nel centro e nel Sud d’Italia. Seguono a distanza da questi primi due importanti aspetti, la dimensione della città (8,8%), la mentalità della gente (7,0%), le carenze infrastrutturali (3,8%) e la posizione geografica sfavorevole (3,1%).

Le richieste atte a migliorare l’ambiente in cui i nostri intervistati vivono riguardano soprattutto il miglioramento della sicurezza (52,0%), il potenziamento dell’offerta culturale (23,0%) e l’aumento degli spazi verdi (19,0%). Importanti sono inoltre il maggior sviluppo della rete di trasporto pubblico (17,0), la miglior pulizia della città (16,0%) e l’aumento degli spazi di socialità, incontro ed integrazione (16,0%).

Al di là di queste esigenze emerge l’immagine di un italiano generalmente soddisfatto del luogo in cui abita perché infatti ben il 68,3% non cambierebbe mai la propria città di residenza: tra questi prevalgono i residenti al Nord ed al Centro. L’11,0% desidererebbe vivere in una piccola città: tale opinione è maggiormente diffusa tra gli intervistati maschi, i 35-44enni, i 55-64enni e gli abitanti del Nordovest. Il 6,9% invece desidererebbe trasferirsi all’estero: tale volontà è maggiore tra i residenti nel Sud Italia ed i più giovani. Questi ultimi inoltre sono coloro che ambiscono maggiormente ad andare a vivere in campagna (percentuale generale del 6,9%) ed in un piccolo paese (percentuale generale del 5,4%). Solo l’1,0% desidererebbe vivere in una metropoli.

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