I cittadini trevigiani temono che l’esodo di residenti e uffici abbia ripercussioni negative sui negozi, ma bocciano l’idea di un centro commerciale in Piazza Borsa.

Quaeris Srl ha effettuato un sondaggio che analizza la percezione dell’esodo dal centro di Treviso: infatti molti uffici, quelli pubblici in particolare (Provincia, Camera di commercio..), ed anche famiglie si stanno trasferendo al di fuori del centro storico.

Attraverso un sondaggio telefonico si è voluto cercare di comprendere la percezione di tale fenomeno tra i 210 cittadini del capoluogo (il campione è stato stratificato per sesso ed età). Questi i risultati salienti:

Il 63,2% del campione è acquirente abituale dei negozi del centro di Treviso: tale percentuale è maggiore tra le femmine, i giovani under 34 anni ed i 35 – 44 enni.

Il 68,2% degli intervistati ritiene che tale “esodo” avrà delle ripercussioni negative sulle attività commerciali del centro: questa convinzione è maggiore tra le femmine, gli over 55 anni, i 35 – 44enni, le casalinghe, i pensionati.

Il 57,7% degli intervistati pensa che il trasferimento di uffici e persone al di fuori del centro storico avrà ripercussioni positive sulla situazione del traffico: questa opinione è maggiormente diffusa tra due distinte categorie: i maschi occupati ed i pensionati.

La motivazione principale che secondo gli intervistati ha causato l’esodo dal centro è l’elevato costo degli affitti e dei prezzi di vendita delle case (50,5%) seguito dall’assenza di parcheggi (21,1%), dall’inadeguatezza delle strutture alle esigenze dei cittadini– es: appartamenti troppo piccoli, strutture vecchie – (13,6%) e dalla bassa efficienza dei parcheggi esistenti (9,6%).

L’83,6% del campione ritiene che il Comune dovrebbe mobilitarsi per evitare lo svuotamento del centro di Treviso: questa opinione è maggiormente diffusa tra i maschi, gli under 34 anni, studenti ed occupati.

Tra le misure da adottare per mantenere ed aumentare la presenza di attività economiche e di famiglie in centro a Treviso, la più gettonata è l’abbassamento del costo degli affitti (30,1%), seguita dal miglioramento dei parcheggi già presenti in città (19,2%) e dal miglioramento dell’abitabilità delle strutture esistenti (12,4%). Altre soluzioni interessanti potrebbero essere la promozione di agevolazioni per giovani coppie (10,3%) e il miglioramento dell’offerta di servizi in centro (9,8%). Soluzioni meno gettonate sono la costruzione di un parcheggio sotterraneo (8,6%) e l’incentivazione di agevolazioni a favore delle imprese di servizi (7,5%).

A seguito dello svuotamento del centro, gli intervistati auspicano la realizzazione in particolare di spazi per la cultura (32,5%), luoghi di ritrovo per i giovani (17,3%) e per anziani (16,0%).

Altre opzioni da considerare potrebbero essere la costruzione di un ostello per la gioventù (9,9%), il miglioramento della ricettività alberghiera (7,2%) e la creazione di centri commerciali ed outlet (5,2%).

A proposito di ciò, risulta piuttosto bassa la percentuale di intervistati che sarebbe favorevole alla realizzazione di un nuovo centro commerciale al posto dell’Ex Camera di Commercio in Piazza Borsa (25% del campione). Come già visto si ritiene vi siano altre priorità da affrontare prima di questa realizzazione, che tra le dichiarazioni spontanee è tra le ultime in ordine di preferenza. Comunque la possibilità della costruzione del nuovo centro commerciale piace maggiormente alle donne, ai capofamiglia decisori di acquisto e agli usuali acquirenti dei negozi del centro. I maggiormente contrari sono coloro i quali sono in possesso di laurea o titolo di studio maggiore. Tra costoro si annoverano anche una fetta importante di acquirenti abituali dei negozi del centro.

PDF Sondaggio Quaeris_Esodo