Il 50,7% dei padovani frequenta gli agriturismi locali e il 45,8% dei non frequentatori vorrebbe imparare a conoscerli: queste sono alcune delle maggiori evidenze del sondaggio di Quaeris effettuato per la Provincia di Padova.

L’offerta agrituristica del Veneto, con 1.222 aziende nel 2008, rappresenta il 6,6% di quella nazionale, quota superata solo dalle due regioni in cui questa tipologia di offerta turistica è storicamente molto radicata, cioè Toscana e Trentino Alto Adige. Nel corso degli ultimi anni il numero di agriturismi è cresciuto in modo maggiore in Veneto rispetto all’Italia, grazie soprattutto ad un boom di nuove autorizzazioni avvenuto nel 2005 e nel 2006 (oltre 140 l’anno). Più recentemente si nota però, in Italia e ancor più in Veneto, una tendenza verso un maggior equilibrio tra le autorizzazioni di nuove aziende e le cessazioni.

Appurando le dinamiche e caratteristiche di sviluppo del business agrituristico italiano e Veneto, Quaeris, su richiesta dell’assessorato dell’ Agricoltura e Difesa del suolo della Provincia di Padova, ha svolto una ricerca esplorativa volta a sondare l’opinione dei padovani. Sono stati intervistati, nel mese di giugno 2011, 451 residenti della provincia di Padova ed il campione è stato stratificato per sesso ed età. Si è chiesto loro di esprimere il proprio parere rispetto ad alcuni aspetti relativi all’offerta agrituristica.

Come prima cosa, agli intervistati è stato chiesto di dare un significato alla parola agriturismo: per il 95,6% è un posto dove si viene a contatto con il mondo rurale (azienda agricola), per il 27,0% è un alloggio in cui soggiornare, mentre solo per il 22,4% è un ristorante con prodotti tipici e biologici.

Il campione è spaccato a metà per quanto riguarda la frequentazione degli agriturismi: ben il 50,7% si è recato presso gli agriturismi presenti nel territorio (Fig.1). Tra i frequentatori troviamo maggiormente maschi (53,9%), under 44 anni (valori al di sopra del 68,6%), residenti in provincia (51,5%) e componenti di famiglie numerose (3 o più componenti, con valore pari a 60,9%). La frequentazione delle aziende agrituristiche è preferita da persone che amano trascorrere il tempo libero facendo passeggiate ecologiche (30,4%) ed escursioni fuori città (39,1%) e praticando sport (22,2%). Inoltre prediligono gli agriturismi coloro che scelgono vacanze salutiste (27,5%) e meditative (20,3%). La percentuale di non frequentatori (49,3%) è maggiore tra le femmine (52,3% di intervistate che non si sono recate negli agriturismi locali), over 55 anni (valori maggiori al 68,0%), residenti in città (51,0%) e famiglie costituite da due o meno componenti (58,7%). Inoltre gli agriturismi non hanno forte appeal su coloro che amano il riposo nel fine settimana (79,3%) e scelgono vacanze all’insegna del risparmio (51,7%).

Il 45,8% di coloro che non frequentano gli agriturismi sarebbe però interessato a conoscerli, mentre il 37,9% è indifferente a ciò (Fig.2). L’appeal è maggiore tra le femmine (47,8%), i 25 – 34 enni (91,7%) e le famiglie più numerose (49,2%). Le motivazioni della non frequentazione sono per lo più legate alla mancanza di occasioni per recarvisi (65,5%) e al fatto di non averci mai pensato (22,9%), mentre meno del 20,0% ritiene scomodo l’agriturismo o preferisce andare in pizzerie o ristoranti.

Abbiamo poi approfondito l’opinione di coloro che si sono recati negli agriturismi locali. Il 22,8% di questi frequentano gli agriturismi dalle 3 alle 4 volte all’anno, il 19,7% una volta l’anno, mentre il 15,0% li frequenta ben 5 o 6 volte nel corso dell’anno. Tra i frequentatori più assidui, cioè che si recano negli agriturismi più di 5 volte l’anno, troviamo le femmine (28,6%), i 18 – 24 enni (52,6%), i 35 – 44 enni (32,7%), i residenti in Provincia (29,8%) e le famiglie con più di 3 componenti (26,3%).

Tra chi frequenta gli agriturismi locali, i motivi principali di visita sono l’apprezzamento della specificità dell’offerta rappresentata dai prodotti locali, l’ambiente e la familiarità (59,1%) ed i prezzi bassi (29,2%), mentre il 32,1% vi è andato per casualità ed il 10,6% per curiosità.

Il 15,6% dei frequentatori prevede, nel corso dei prossimi 12 mesi, di recarsi presso gli agriturismi con frequenza maggiore rispetto all’ultimo anno, il 16,7% con uguale frequenza, mentre il 54,9% non esclude la possibilità di ritornarvi. Prevedono di recarvisi più frequentemente maggiormente i maschi (17,0%), i 25 – 34 enni (22,5%), i 45 – 54 enni (18,2%), i residenti in provincia (16,9%) ed i componenti di famiglie numerose (17,3%). Inoltre sportivi e amanti delle escursioni prevedono un incremento di frequentazione (30,0% circa), così come coloro che amano vacanze salutiste (35,7%) e golose (17,2%).

La compagnia preferita nel caso di frequentazione sono gli amici (44,1%) seguiti da partner (40,8%). Solo il 15,6% ci va con la famiglia intera (compresi i bambini).

I migliori canali di informazione degli agriturismi sono il WOM (Word of Mouth – passaparola) per il 33,4% ed internet (31,6%).

Chi ha vissuto un’esperienza agrituristica, la valuta molto positivamente; la soddisfazione media si attesta infatti sul valore di 7,92 su una scala da 1 a 10. Il servizio in assoluto più utilizzato è quello della ristorazione (91,2%), mentre circa un intervistato su 10 (12,6%) acquista anche i prodotti locali. Anche i servizi offerti sono valutati molto positivamente: la soddisfazione media si attesta infatti sul valore di 7,87 su una scala da 1 a 10. In generale le migliori valutazioni sono quelle delle donne, degli under 44 anni, dei residenti in provincia rispetto al capoluogo e dei componenti di famiglie numerose.

Quali sono le caratteristiche ritenute più importanti, quelle che meglio valorizzano l’esperienza agrituristica? Gli intervistati mettono al primo posto l’ambiente naturale (89,9%), seguito dalla tranquillità della zona (44,1%) e dalla buona cucina (42,6%) (Fig.3). L’ambiente naturale è maggiormente apprezzato dalle femmine (90,4%), dagli under 54 anni (valori al di sopra del 91,0%) e dai residenti in Provincia (90,3%). I prodotti tipici sono invece maggiormente graditi dagli over 55 anni (valori maggiori al 48,0%), mentre i residenti in città sembrano amare di più la tranquillità della zona (51,1%).

Tra le carenze riconosciute dagli intervistati agli agriturismi troviamo l’ubicazione delle aziende (61,8%) e la presenza di prodotti non autoctoni (27,7%). Interessante come, in tutta la ricerca, il fattore prezzo compaia sempre, ma non sia mai il primo in assoluto, segno che l’attenzione ai prezzi è costante, e nel contesto attuale ci stupiremo del contrario, ma non è la principale fonte di decisione. Nel dettaglio, per quanto riguarda i prezzi, il 37,4% del campione intervistato ritiene che siano abbastanza diversificati, che ce ne siano per tutte le tasche e che di conseguenza si potrà trovare la risposta a qualsiasi capacità di spesa. Secondo il 22,6% degli intervistati, essi sono un punto di forza dell’offerta agrituristica, in quanto viene garantito il miglior rapporto spesa/servizi. Il 14,1% ritiene che in assoluto i prezzi praticati negli agriturismi siano sempre più bassi rispetto alle alternative ed infine il 13,6% li ritiene troppo elevati rispetto al prodotto/servizio offerto. Ritengono che i prezzi siano più bassi maggiormente gli intervistati under 34 anni (valori al di sopra del 21,0%).

Relativamente ai desiderata degli intervistati, essi vorrebbero che gli agriturismi locali offrissero servizi di escursioni naturalistiche (23,9%) e consentissero la pratica di attività sportive (10,3%) (Fig.4). Dai risultati, sembra che sportivi ed amanti della natura siano un target su cui le aziende agrituristiche dovrebbero puntare: essi infatti vorrebbero aumentare la frequentazione e sarebbe utile fornire loro degli incentivi maggiori per recarvisi.

PDF Sondaggio Quaeris_Agriturismi