Quaeris ha condotto una ricerca sulla percezione degli sponsor tra i telespettatori dei campionati mondiali di Sudafrica 2010. Leggi l’articolo dedicato all’indagine dal quotidiano Italia Oggi.

È tempo di bilanci per gli sponsor e le marche che hanno scommesso a livello pubblicitario sul Mondiale di calcio sudafricano. Per la prima volta Quaeris, un istituto di ricerca italiano, ha elaborato un’indagine sulla percezione della pubblicità e del product placement (letteralmente fornitura di prodotto) durante le gare della Coppa del Mondo.

Per la prima volta pubblicità e product placement compaiono affiancati ed equiparati per importanza. Il marchio più ricordato dal campione intervistato (378 casi) è stato Adidas (20,1%), seguito da Sony (16,8%), Coca-Cola (15,2%), McDonald’s (13,9%), Kia (8.1%), Nike (7,3%), Visa (6,5%) e dalla Fifa (5,1%).

Nella stragrande maggioranza si tratta di marchi che hanno investito anche sul product placement. Adidas, per esempio, oltre alla presenza sui cartelloni pubblicitari ha fornito le divise allo staff del Mondiale e scarpe da calcio a 229 atleti, Sony le telecamere e le tecnologie audio-video, Coca-Cola era posizionata ovunque con il prodotto, Nike, infine, ha vestito nove selezioni nazionali.

I brand in esame, grazie al mix pubblicità – product placement, hanno ottenuto dei ritorni d’immagine superiori alle attese. Nel 18,3% dei casi gli intervistati hanno dichiarato di ricordare l’abbigliamento dei giocatori, anche se al primo posto si posizionano nettamente (49%) i cartelloni bordo campo. Solo il 5% del campione ha affermato di avere sensazioni «negative » dal product placement, mentre il 63% l’ha giudicato positivo, il 25%, invece, è rimasto neutrale. Anche su questo terreno la sfida tra colossi dell’abbigliamento/calzatura sportiva è stata vinta da Adidas (20,1%), che ha superato nettamente Nike (7,3%) e Puma (1,7%). Per quest’ultimo non c’è stato il tanto atteso effetto «africano», considerato l’abbinamento con diversi team del continente nero e l’ingresso storico nei quarti del coloratissimo Ghana.

Secondo i dati forniti da Quaeris metà degli italiani ha seguito almeno una partita al giorno durante la fase eliminatoria e addirittura un terzo ne ha seguite due o tre. Un trascurabile 1,3% ha dichiarato di aver seguito solo le partite della Nazionale.